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Scambio di Coppia

I dirimpettai (cap3 di 9:adescare mia moglie)


di Zindo
06.09.2024    |    9.199    |    11 9.8
"Però, prima che queste prendono il sopravvento, si organizzano per tempo per collocare i figli da qualcuno o in qualche luogo sicuro, cercano le occasioni o..."
Se qualcuno pensa che nei restanti quattordici giorni di permanenza di mia moglie al mare, io ed i miei dirimpettai ci siamo dedicati alle scopate a gogò, a ritmo serrato e continuo, si sbaglia di grosso.
Ci siamo frequentati abbastanza in quel periodo ma non una frequentazione di letto, piuttosto di "orditori di trama" per studiare nei dettagli come realizzare quel desiderio che avevo espresso al fiume, quel sabato del quale ho già raccontato. Cioè far partecipare mia moglie ad una esperienza più o meno simile a quella vissuta da noi tre quel giorno. Magari di viverla in quattro.
Avevo detto subito che mia moglie era tipo da non ammettere neppure che si potessero ipotizzare incontri simili, figurarsi se avesse mai potuto accettare di parlarne e che era impensabile quindi l'ipotizzare che potesse fare quel genere di esperienze.
Hanno voluto sapere tutto di mia moglie, ed io di lei ho detto non solo tutto quello che so ma anche quello che semplicemente penso, persino della sua perenne insoddisfazione e predisposizione al trovare da ridire un poco su tutto e su tutti, pensando che questo fosse un difetto.
Ester e Ruben si sono guardati, hanno sorriso l'uno all'altro ed Ester ha detto "Uguali a noi due. Te lo ricordi? Eravamo così"
"Ora non più. E' tutto diverso" ha risposto Ruben allungando il collo verso la moglie per darsi un bacio sulle labbra.

Da allora è iniziata la programmazione di tutto ed ora, a settimane di distanza, sono qui, in preda a desideri e fremiti. E' stato fatto un gran lavoro preparatorio in queste settimane ed è arrivato il momento di realizzare quando meticolosamente programmato.
So che qualche lettore vorrebbe sapere subito cosa succede da adesso in avanti; da ora che il momento giusto è arrivato.
Non si capirebbe quello che succede se non si sapesse cosa i miei dirimpettai ed io abbiamo ordito.
Non è per "farla lunga" ma per "farla chiara" questa storia che alcune cose le devo necessariamente dire.

Punto primo: il modo di pensare di mia moglie. Giusto o sbagliato che lo si voglia ritenere era quello allineato al "pensare comune"; la fedeltà tra coniugi, l'irreprensibilità di chi come lei esercita la professione di insegnante, l'integrità morale che deve avere una buona madre, eccetera, eccetera, eccetera.

Punto secondo; l'esperienza di vita di Ester e Ruben. Sono anch'essi genitori (di due ragazzi di otto e dieci anni, mentre i nostri ne hanno già quindici e dodici). Ruben dice di essere stato da scapolo un poco scapestrato, libertino e praticante il naturalismo, o meglio il nudismo estivo; Ester è nata in una cosiddetta "buona famiglia", socialmente elevata e stimata.
Dopo la nascita dei figli il loro matrimonio era "sbiadito". Non litigavano non perché andassero d'accordo ma per "pigrizia", poiché entrambi pensavano che non ne valeva la pena, convinti come erano che le colpe fossero tutte dell'altro il quale (o la quale) era ritenuto/a incapace di cambiare modo di pensare e di fare. Quando invece erano "scoppiati" gridandosi addosso tutto quello che covavano dentro, convinti di dover ormai ricorrere alla separazione definitiva, forse si erano conosciuti davvero e capito il perché stavano ancora insieme: non per i principi morali, religiosi, etici, ecc., ma perché si piacevano fisicamente e, ancora litigando come iene, avevano fatto all'amore in modo selvaggio, come se fosse stata l'ultima volta e ognuno dei due avesse voluto donare all'altro tutto quello che avrebbe potuto dare ancora nel resto della vita. Una scopata memorabile.
Avevano capito che il loro legame più forte era il sesso. Restarono insieme per il sesso più che per i figli. Da allora non tacquero più su nulla, confidando l'uno all'altro tutto, proprio tutto,anche le fantasie sessuali. Su quelle fantasie si erano ogni volta ringalluzziti fino a quando avevano deciso "Perché immaginarlo solamente? Proviamo a farlo realmente" .
Il coraggio l'avevano trovato quando Ester aveva accettato la proposta di Ruben (naturalista praticante in gioventù, solo nello spirito dopo aver conosciuto Ester) di passare una vacanza in una colonia di nudisti. In quella occasione avevano conosciuto una coppia che li aveva iniziati alle esperienze allargate. Avevano capito che quel tipo di esperienze li appagava entrambi e...avevano continuato.

Punto terzo. Ruben ed Ester- Sono disinvolti quando si concedono esperienze "allargate", ma queste non fanno parte della loro abituale routine quotidiana ma sono "distrazioni volute e cercate" saltuarie (due, massimo tre volte l'anno). Io sono stato una di queste distrazioni volute e cercate.
Non sono parsimoniosi a caso, ma perché nel vivere la quotidianità danno priorità ai figli, alle rispettive attività, alle altre sfaccettature dell'esistenza. Però, prima che queste prendono il sopravvento, si organizzano per tempo per collocare i figli da qualcuno o in qualche luogo sicuro, cercano le occasioni o le provocano, le vivono e poi rientrano nei ranghi fino alla volta successiva. La mia uscita sul balcone, riportata nel primo capitolo, era capitata in un periodo già scelto da loro per "vivere le esperienze proibite" (infatti erano già stati alla spiaggia del vecchio mulino senza trovare chi speravano) ed avevano mandato i figli ad una settimana di campo scuola estivo organizzato dalla locale parrocchia.

Ultimo punto: Ruben ed Ester sono in grado di capire la mia situazione avendo vissuto anche loro un periodo di difficile comprensione tra coniugi; hanno esperienza per darmi consigli; sono audaci e intraprendenti da trascinarmi dove vogliono, come vogliono.

La trama ordita principalmente da Ester, con il mio beneplacito, è stato più o meno questa. Dire a Linda, appena tornata dalle ferie che avevo conosciuto loro. Come? Facile: erano i nostri dirimpettai, ho detto che ci siamo visti spesso dai balconi, così quando ci siamo incontrati per strada ci siamo salutati, presentati, iniziato a frequentarci, scambiandoci qualche notizia, per esempio io avrei detto ad Ester che Linda insegnava e lei avrebbe chiesto a me se Linda era disponibile a dare qualche lezione di "ripasso generale" al figlio più piccolo, prima della riapertura delle scuole. Fu la scusa per metterle in contatto e farle conoscere. Ci ha pensato Ester, accompagnando il figlio da Linda ed andando a riprenderlo. a cominciare a parlare anche da "quasi vicine di casa", avviando più una amicizia tra donne che un freddo rapporto madre dell'alunno-insegnante.
Amicizia ufficializzata con un invito a cena a fine del breve ciclo di lezioni, sempre su iniziativa di Ester. Cena in cui, in maniera plateale io e Ruben abbiamo finto di avere molti interessi comuni e quindi esternando il comune desiderio di vederci più spesso per parlare dei nostri hobby e delle nostre passioni. A rapporto di amicizia ben avviato Ester ha cominciato a fare piccole confidenze private e domande indiscrete a Linda. Non d'acchito ma con cautela le ha fatto capire che per ravvivare il suo matrimonio aveva un po' di idee, alcune un poco folli, per esempio far ingelosire Ruben con un tradimento organizzato appositamente.
Insomma è stata Ester a preparare tutto il terreno e poi mi ha detto "Ti ho acceso i fornelli, procurato tutti gli ingredienti, dato la ricetta, adesso cucinala tu" e poi ha aggiunto "Da giovedì della prossima settimana alla domenica successiva , se ti serve per portare in porto la faccenda, scegli una serata qualunque perché noi abbiamo la possibilità di far dormire i nostri figli dai cugini, a casa di mia sorella e quindi possiamo uscire, o ospitare, insomma fammi sapere...però datti da fare tu adesso perché mi pare che sinora di iniziative ne hai prese poche, e il tuo amico Ruben pure. Svegli maschietti, svegli..se no le donne vi fregano"
Io meritavo il rimprovero, Ruben no, perché mentre la moglie "preparava" mia moglie, Ruben non ha lasciato spegnere me, desideroso, sì, di allargare gli orizzonti ma sempre più spaventato di rischiare troppo; impaurito dal timore di una possibile reazione esagerata di Linda, arrivando a pensare che avrebbe potuto mandare a monte il matrimonio ed allontanarmi dai figli.
Sui racconti di fantasia questi problemi non ci sono, ma nella realtà ci sono e contano molto. Vivere le storie non è come scriverle. Nei racconti di fantasia se si sbaglia qualcosa, basta cancellare qualche rigo e riscrivere di nuovo. Nella vita reale se si sbaglia una mossa va tutto a puttane.
Fossi stato da solo avrei rinunciato al "progetto" da quando Linda era tornata dal mare, ma al mio fianco è rimasto Ruben ad infondermi coraggio, a incrementare le voglie, persino a stuzzicarmi prospettando ogni volta qualche sfumatura del ventaglio di possibilità che un rapporto a quattro può offrire, specialmente se il gruppetto è formato da persone che abitano vicino e possono fruire facilmente anche degli attimi fuggenti. Non so se scherzando o facendo un poco sul serio per un paio di volte ha anche azzardato espressioni come "Vedi? Se ti piacesse anche solo tra uomini, ora io e te potremmo lasciarci andare, siamo insieme, siamo soli...e che non lo vogliamo...o a te piacerebbe provarci?"
A caldo non ho raccolto la provocazione ma ogni tanto mi capita di chiedermi se ha solo scherzato o ha voluto tastare il terreno. Non mi sono ancora chiesto come risponderei io se fosse una vera avance. Devo prima risolvere la più importante "questione Linda".
Non saprei dire se l'ho fatto per "lavorare anche io il terreno" o per acquietare la mia coscienza ma a mio modo le ho raccontato quello che è successo tra me, Ruben ed Ester quel sabato. Le ho detto tutto, per filo e per segno, come ho fatto con voi nel secondo capitolo, ma ...dicendo che le raccontavo un sogno fatto la notte successiva della nostra cena a casa dei nostri dirimpettai.Non ho detto che l'avevo fatto, ma che l'avevo sognato.
Volevo vedere le sue reazioni. Mi sono sentito dire solo "Quanto sei scemo" . E' stato allora che ho pensato di lasciar perdere, ed è da allora che Ruben mi ha spronato ad insistere,
Ester mi ha detto "Ho preparato tutto, cucina". Ci ho provato. Ho detto a Linda "Visto che ormai siamo diventati amici, ti andrebbe di ricambiare la cena invitando Ruben ed Ester? Magari verso la fine della prossima settimana. Mi ha detto Ruben che, non so quando, avranno una serata senza figli. Possiamo invitarli?" Poi ho aggiunto ridendo; "Magari questa volta saranno loro a fare il sogno erotico la notte successiva"
"Ma cos'è un effetto postumo al periodo Covid questa smania che vi prende un poco tutti di fare sogni erotici?"
"Ne hai fatto qualcuno anche tu?"
"Non ho tempo per sognare io, non quel genere di sogni"
"Allora a chi ti riferisci?"
"Proprio ai tuoi amici. Ester dice che a volte pensa di voler fare ingelosire il marito facendole credere che lo sta tradendo con qualcuno; dice che anche il marito le parla di sogni erotici strani, tipo mini ammucchiatelle di tre o quattro persone... Mi sa che il fare poco sesso dal vero lo compensate facendone molto nei sogni"
"Vuoi dire che io non faccio abbastanza sesso con te?"
Linda ha riso e risposto "No, dico che io te ne faccio fare poco con me. Tu da un po' di tempo sembri un mandrillo che ha sempre voglia, io ho da pensare alla casa, alla scuola, a te, ai figli..."
" Io ho voglia anche adesso. vieni di la. Approfittiamo che i figli sono usciti..." le ho detto stringendola a me dalle spalle, premendole il mio basso ventre sul suo sedere, le mani sui seni, la bocca sul collo
"Lasciami, non fare lo stupido " ha detto dando una spinta all'indietro come a volermi far distaccare, invece aumentò la pressione sul mio pene già barzotto. Lei ha girato il capo, sorriso e chiesto "Ma che sei eccitato?"
"Abbastanza, baciami"
Si è girata, ci siamo baciati, il cazzo si è fatto duro. Le ho ripetuto "Andiamo sul letto?" ha sorriso e fatto cenno di sì. L'ho presa per mano, siamo andati sul letto, ci siamo scatenati. Ho pensato "A me basta anche solo Linda" come a dirmi di desistere dal "progetto" del quartetto. Invece Linda ha afferrato con le mani le mie natiche, allargandole mentre la scopavo, e mi ha sorpreso con una domanda: "Tu che hai sognato di farlo in gruppo, e pare che ti sia piaciuto, se ora ci fosse Ruben a volerti sodomizzare, lo lasceresti fare?"
Per risponderle seriamente avrei dovuto pensarci, invece ho colto la palla al balzo e le ho detto "No, lascerei che scopasse te".
"Mi cederesti così facilmente? Valgo così poco per te?"
Ho rimediato con "No, mi vendicherei subito, scopandomi Ester accanto a voi, nello stesso momento, sullo stesso letto"
"Quale letto?
"Anche questo se vuoi. Invitali a cena e magari...hai visto mai?..Potrebbe anche succedere."
"Che scemo che sei. Dai pensa a sbattere me invece di sognare Ester"
Mi sono stupito che non si fosse scandalizzata ed interrotto il rapporto. La Linda che io conosco sarebbe capace di farlo tanto ci tiene alla "serietà". La Linda che invece stava con me in quel momento sorrideva, forse stava sognando anche lei, chissà se il contemporaneo scopare con lo scambio dei partner di coppia o se il suo primo pensiero di Ruben che si faceva me mentre io mi facevo lei.
Qualunque cosa fosse di certo stava con me ma pensava a delle "varianti". La conosco molto bene per non captare qualcosa di quello che le passava per la mente. Non capivo cosa, ma intuivo che fantasticava.
Ero già contento cosi. Ma ho voluto battere ancora il ferro, che mi è sembrato ancora caldo. Le ho chiesto "Allora che dici? Li invitiamo a cena"
Mi aspettavo un "sì", temevo un "no", mi ha detto "Sto pensando dove mandare i ragazzi che spesso chiedono di uscire e io stento a dargli il permesso. Se devono venire forse è meglio che li riceviamo solo noi visto che loro vengono da soli."
L'ho abbracciata e insistito "Allora speri che davvero succeda qualcosa.."tra noi grandicelli?"
"Mi aspetto che ora tu mi lasci combinare qualcosa, devo correggere ancora i compiti degli alunni prima di pensare alla cena."

Lei ha corretto i compiti. Io sono uscito per poter telefonare, senza essere sentito da lei, a Ruben per aggiornarlo sulle grosse novità, sulle prime avvisaglie di cedimento di Linda e dirgli "Aggiorni tu Ester o la chiamo io?"
Mi ha detto "Aspetta a chiamarla, mi sa che ho un idea io di come sistemare i tuoi ragazzi, C'è un concerto nel capoluogo sabato sera. I biglietti so come procurarmeli se trovo anche un passaggio è fatta. Non tornerebbero prima delle due o tre di notte. Ti farò sapere"
Mi ha fatto sapere. Si è dato da fare alla grande. Non ha rimediato solo i biglietti gratis ed il passaggio ma anche il pernottamento in città, per la notte tra sabato e domenica, a casa di una sua parente non so di che grado che lui chiama "zia" ma tale non è , la quale abitando una casa troppo grande sfrutta ben tre stanze per esercitare l'attività di B&B. Mi ha detto " Uno dei ragazzi che possono guidare ha preso la patente da meno di un anno, non è bene farli tornare a notte fonda, meglio che si fermino da zia, Prenoto io e pago io la stanza. Zia a me fa lo sconto".

Ho avuto la netta sensazione di essere sulla dirittura d'arrivo Le cose cominciavano a combinarsi in modo favorevole alla realizzazione del nostro progetto; agganciare mia moglie Linda per fare una nuova esperienza di coppia allargata. La prima in assoluto per Linda.
Gli ultimi ritocchi sono stati facili.
Innanzi tutto metterci d'accordo io, Ester e Ruben sul come comportarci per non contraddirci l'un l'altro, la sera della cena
Poi, convincere i figli ad andare al concerto ( sforzo minimo perché quello che Ruben aveva chiamato concerto, in realtà era una serata in una discoteca che quella sera avrebbe ospitato uno dei nuovi rapper che vanno per la maggiore in rete, sconosciuti a chi segue la radio e la TV, come quelli della mia generazione (infatti non ricordo neanche il nome di questo "artista")
Infine convincere Linda non tanto ad organizzare la cena, (si sarebbe rimediato con cibi presi in rosticceria o avremmo cenato di nuovo dai nostri dirimpettai) quanto a rendersi libera il sabato e non altri giorni perché solo quella sera avevamo la possibilità di collocare i quattro figli altrove e, soprattutto, toccava a me preparare Linda al vero scopo del nostro incontrarci: lo scambio di coppia o quanto meno l'amore di gruppo.
Non sono stato capace di dire o fare niente e siamo arrivati ad oggi, a quest'ora del sabato sera.
La sorella si Ester ha già prelevato e portati con lei i figli di Ruben ed Ester, i nostri figli sono già partiti con altri due ragazzi, alla volta del capoluogo. In questo momento siamo soli io e Linda. Lei mi dice; "Ho visto adesso Ester dal balcone, mi ha fatto segno che stanno uscendo. A minuti suoneranno".
Il cuore mi batte forte. Le afferro i polsi e le dico:"Senti Linda, prima che arrivano devo dirti una cosa."
"Cosa?"
"Ti ricordi il sogno erotico di cui ti ho parlato?"
"Sì, perché?"
"L'ho..raccontato anche a Ruben ed Ester"
Suonano al citofono, io mollo la presa, Linda va al citofono, dice "Sono loro" e preme il pulsante per aprire il portone.
Fa già per andare ad aprire anche il portoncino. La chiamo, la fermo, le pendo di nuovo le mani con le mani e le dico " Ascolta,,,non è stato un sogno. Noi tre lo abbiamo vissuto davvero quello che ti ho raccontato"

...cosa succede adesso?
Adesso sono finite le premesse ed inizia la storia, dal prossimo capitolo ovviamente.
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